Con l’arrivo della trentesima settimana di gravidanza, anche il settimo mese di gestazione sta ormai per volgere al termine. Che periodo meraviglioso che avete vissuto sino a questo momento, non è forse vero? Un periodo in cui vi siete sentite più che felici di vedere questo pancione crescere, ricco di emozioni come la prima volta che avete sentito il battito del vostro bambino o che avete scorto i suoi lineamenti durante un’ecografia! Il vostro amore sta crescendo sempre più, un amore che vi pervade e che vi rende radiose e semplicemente bellissime.

Ormai il bambino sta per arrivare, mancano infatti solo 10 settimane. Questo è quindi il momento per rilassarsi e per prepararsi al meglio al parto. Ecco allora tutto quello che dovete sapere sulla trentesima settimana di gravidanza e su tutto ciò che accade in questo periodo al vostro meraviglioso bambino.

Cosa succede

Il vostro bambino ha una lunghezza ormai di circa 40 centimetri. Il suo peso è aumentato davvero molto. Ormai infatti dovrebbe essere arrivato a 1400 grammi circa. Quanto è cresciuto dalla prima ecografia che avete fatto, in cui era solo un piccolo, anzi microscopico, puntino praticamente impercettibile!

Il bambino si muove in continuazione nel pancione della mamma, movimenti che potete percepire in modo molto distinto durante tutto il corso della giornata e soprattutto durante il corso della notte. Sì, purtroppo proprio mentre voi state per mettervi a riposare un po’, ecco che il bambino inizia ad agitarsi. È normale, quando voi vi fermate infatti non lo cullate più con i vostri movimenti e il bambino smette di essere tranquillo e rilassato, si sveglia, inizia a muoversi e a ballare nella vostra pancia.

Il bambino continua a muoversi perché ha ancora molto spazio a disposizione nella pancia della mamma. Tra poco però di spazio a disposizione ne avrà sempre meno e dovrà quindi mettersi in posizione cefalica. Per il momento è difficile, anche se non impossibile, che il bimbo sia già in posizione, quindi non spaventatevi se vi dicono che è messo di traverso o che la sua testa è in alto. È ancora troppo presto perché la posizione del bambino possa destare in voi qualche preoccupazione.

Le unghie e le ciglia del vostro bambino si sono ormai quasi del tutto formate e anche il grasso sottocutaneo si è sviluppato quasi completamente. La pelle sta perdendo le sue grinze e il midollo osseo ormai produce tutte le cellule ematiche di cui il bambino ha bisogno. Non solo, anche il cervello del bambino si sviluppa in modo sempre più intenso, uno sviluppo che ha già preso il via nelle settimane precedenti e che si intensifica proprio a partire dalla trentesima settimana. Sta prendendo l’aspetto definitivo, quello che avrà non appena il bambino sarà nato e si sviluppano in modo impeccabile anche le circonvoluzioni sulla superficie cerebrale. E i neuroni? Proprio in queste ultime settimane di gravidanza, i neuroni aumento davvero molto di numero.

I sintomi

A partire dalla trentesima settimana di gravidanza qualche sintomo potrebbe intensificarsi un po’ a causa del pancione sempre crescente e del suo peso. Si intensifica in modo particolare il mal di schiena che per alcune donne in dolce attesa potrebbe risultare anche piuttosto fastidioso. Il pancione sempre più ingombrante e il peso extra potrebbero portare le donne in dolce attesa a sentirsi impacciate nei movimenti, senza considerare poi che questi sono elementi che possono avere ripercussioni anche sul riposo. A partire da questa settimana di gravidanza il riposo potrebbe risultare complicato anche per una lieve insonnia. Sono le ansie e le preoccupazioni del diventare madre!

Alcune donne potrebbero anche ricorrere piuttosto facilmente in bruciori di stomaco. E le contrazioni? Sono possibili, certo. Nella maggior parte dei casi si tratta della false contrazioni, meglio conosciute come contrazioni di Braxton Hicks.
Non sono niente di preoccupante, una vera e propria preparazione infatti al parto. Niente a che vedere con le contrazioni vere.

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Cosa fare

Le donne in dolce attesa, come ben sapete, dovrebbero prestare attenzione all’alimentazione così da evitare di prendere qualche chilo di troppo. Il problema è che la fame è sempre dietro l’angolo e che prendere dei chili in più alla fine è più che normale. Il mal di schiena con qualche chilo in meno sarebbe più semplice da evitare, ma per alleviarlo è importante che le donne incinta riposino quanto più possibile e che utilizzino dei cuscini per sostenere la pancia e avere il giusto supporto. Per l’insonnia non c’è poi molto da fare, se non cercare di rilassarsi. Care mamme, lasciate perdere le preoccupazioni, preparatevi ogni sera un bel bagno caldo rilassante, leggete un buon libro, ascoltate della musica, fate tutto ciò che è in vostro potere insomma per riuscire a calmarvi e allontanare ansia e stress dalle vostre vite.

Probabilmente molte donne in dolce attesa arrivate alla trentesima settimana di gravidanza hanno paura di partorire prima del termine. Effettivamente i parti pretermine sono possibili, anche se piuttosto rari. Se tutto sta andando per il meglio e il vostro ginecologo non vede niente di preoccupante, perché dovreste preoccuparvi. Ansia e stress non fanno bene a voi né al bambino, quindi basta con questi cattivi pensieri. Inoltre ricordate che alla trentesima settimana di gravidanza i bambini sono ben formati ed hanno un buon peso, quindi anche se doveste partorire potete stare tranquille che nella terapia intensiva neonatale dell’ospedale sapranno prendersi cura del bimbo al meglio. Lo sapete che i bambini nati alla trentesima settimana hanno il 90% di possibilità di sopravvivere?

Proprio perché partorire prima del termine è dopotutto sempre possibile, le donne in dolce attesa dovrebbero avere già pronta la borsa per il parto, quella in cui inserire tutto il necessario per sé e per il proprio bambino per la degenza ospedaliera. Inoltre è importante evitare di allontanarsi troppo dalla città. Pensate a cosa potrebbe succedere se andaste a chissà quanti chilometri di distanza dall’ospedale dove avete deciso di partorire o dal vostro ginecologo e doveste entrare in travaglio. Vi ritrovereste in una struttura che non conoscete, seguite da medici che non vi hanno mai visto sino a quel momento. Meglio evitare, non sembra anche a voi?

Ma come capire se c’è un travaglio in atto? È semplice. Se le contrazioni che provate sono irregolari, non troppo intense e soprattutto poco dolorose, allora non si tratta di vere contrazioni. Se invece sono forti, dolorose, regolari e diventano sempre più ravvicinate tra di loro con il passare delle ore, allora si tratta di vere contrazioni ed è il caso di raggiungere quanto prima l’ospedale. Se siete da sole e non avete nessuno che possa accompagnarvi, chiamate un’ambulanza. Meglio evitare problemi o difficoltà.

Care donne in dolce attesa, se avete già iniziato a seguire un corso preparto, continuate ad andare a tutti gli incontri, possibilmente insieme al futuro papà. Se invece ancora non avete preso in considerazione un corso preparatorio, ricordate che non è mai troppo tardi. Gli incontri sono importanti, per scoprire utili informazioni sul travaglio e sul parto e imparare a gestire le emozioni, per scoprire la migliore respirazione, per fare in modo che la mamma e il papà possano instaurare un rapporto di reciproco aiuto che in ospedale sarà poi davvero molto importante.

Vi ricordiamo che sono molti gli esami importanti a cui dovrete sottoporvi in questo ultimo periodo di gravidanza, esami che possono essere effettuati fino alla trentaduesima settimana. Avete ancora un po’ di tempo insomma per farli, ma è bene prenotarli immediatamente. Tra questi esami, il controllo delle urine, il controllo della ferritina, l’emocromo e anche ovviamente l’ultima ecografia, la terza, per controllare che tutto sia in ordine.

A cosa iniziare a pensare

Si sente parlare sempre più spesso del parto in casa, una scelta che un numero sempre maggiore di donne oggi prende in considerazione. Potrebbe venire in mente anche a voi di partorire in casa ed è molto importante iniziare nel caso a pensarci proprio adesso. Sicuramente partorire in casa significa avere la possibilità di vivere il travaglio e il momento del parto nel proprio ambiente residenziale, dove ci si sente del tutto a proprio agio, senza trasformare il parto in un momento asettico e freddo. Nonostante questo la maggior parte dei ginecologi e dei neonatologi sconsiglia questa pratica. Se dovesse accadere qualcosa alla mamma o al bambino sarebbe infatti necessario arrivare d’urgenza all’ospedale, con la possibilità di perdere del tempo prezioso per intervenire su un qualsiasi tipo di problema.

Iniziate a pensare, se ancora non l’avete ancora fatto, alla possibile donazione del cordone ombelicale, importante per riuscire a curare molte malattie genetiche gravi. Potete decidere se tenerlo in una struttura privata a vostra completa disposizione per il futuro, ovviamente a pagamento, oppure se affidarsi al nostro Sistema Sanitario Nazionale del tutto gratuitamente, in modo che possa essere utilizzato da ogni persona che ne abbia bisogno.