Finalmente siete arrivate all’ultima settimana di gravidanza. Manca davvero pochissimo al momento del parto, quando potrete stringere tra le braccia per la prima volta il vostro bimbo e guardarlo negli occhi. Vi sentite felici, non è forse vero? Stanche, ma felici. Andiamo insieme alla scoperta allora di tutto ciò che potrebbe accadere alla quarantesima  settimana di gravidanza.

Cosa succede

Il vostro bambino è cresciuto davvero moltissimo nel corso delle ultime settimane e infatti in questo momento dovrebbe aver raggiunto i 50-52 centimetri di lunghezza e dovrebbe pesare oltre 3 chilogrammi. Si tratta di un bel bimbo, è vero, ma continuerà a crescere ovviamente nel corso dei prossimi giorni e per tutto il tempo in cui resterà nella pancia della mamma. Già, perché non è certo detto che nasca entro la fine della settimana. Potrebbe nascere anche tra un paio di settimane!

Ormai ovviamente il bambino è pronto per il parto, già ben incanalato e con tutti gli organi e gli apparati formati e adatti alla vita fuori dal grembo materno. Anche il grasso sottocutaneo è cresciuto a sufficienza, in modo da garantire al piccolo il giusto calore. Proprio per questo motivo il bambino non ha più tutta quella peluria che lo ricopriva fino a qualche settimana fa. Anche la vernice caseosa piano piano sta scomparendo del tutto. Unico piccolo inconveniente è che lo stomaco del bambino è pieno di meconio. Si tratta di una sostanza densa e di colore verde che è la diretta conseguenza dell’ingestione del liquido amniotico da parte del bimbo. Solitamente i bambini espellono il meconio con le prime feci, ma alcuni tendono a vomitarlo durante il primo o i primi due giorni di vita. Niente di preoccupante, ma in quel caso aver portato solo tre cambi per il bimbo nella valigia per la degenza potrebbe non risultare sufficiente!

Il bambino si muove poco ovviamente in questo momento della gestazione e voi non sentirete quindi chissà che genere di colpi al vostro pancione. Nonostante questo percepirete i suoi spostamenti e noterete che il piccolo risponde a modo suo ad ogni possibile sollecitazione che gli offrite dall’esterno. State coltivando ormai un gran bel rapporto che tra poco si coronerà del tutto!

Ricevi consigli mentre tuo figlio cresce

Iscriviti alla newsletter di BambinoFelice.it e ti aiuteremo nel tempo nel difficile compito di essere genitore, con utili consigli, guide e offerte in tutte le fasi della crescita, per affrontare al meglio i primi mesi e anni di vita del tuo piccolo.

* campo necessario
Sesso *
/
Primo figlio?
/

BambinoFelice.it usa la tua email per inviarti aggiornamenti, consigli e offerte commerciali. Per ricevere i nostri suggerimenti devi selezionare le caselle sottostanti.

Settimana 40, i sintomi

Durante la quarantesima settimana di gravidanza, le donne in dolce attesa sono sempre più pesanti e hanno un pancione sempre più grande. Un po’ di stanchezza, un po’ di mal di schiena e la sensazione di dover fare pipì in continuazione, sono proprio per questi motivi sintomi più che comuni e diffusi in questo periodo di gestazione. Tranne questo non ci sono grandi altri sintomi che devono essere presi in considerazione, se non le contrazioni ovviamente.

Anche alla quarantesima  settimana di gravidanza è possibile incorrere nelle false contrazioni? Certo che sì, le contrazioni di preparazione al parto sono comuni anche in questo periodo. Nonostante questo, è anche possibile incorrere in questo periodo di gravidanza in vere contrazioni ed entrare in travaglio. Dopotutto siete all’ultima settimana!

Come rendersi conto se le contrazioni sono vere o false? Come rendersi conto se il travaglio sta iniziando? Dobbiamo ammettere che non è poi così semplice, soprattutto per le donne che sono al loro primo parto e che quindi non sanno che cosa aspettarsi. Sentirne parlare infatti è un conto, un conto vivere queste situazioni in prima persona. Le contrazioni vere e che indicano un inizio di travaglio sono regolari. Possono essere anche blande e poco dolorose all’inizio, ma hanno luogo ad intervalli regolari, che poi con il passare delle ore diventano sempre più brevi. Mano a mano che le contrazioni si avvicinano tra loro, diventano anche sempre più dolorose e intense. Le future mamma devono monitorare le contrazioni e quando il lasso di tempo tra l’una e l’altra è di 5 minuti, è allora arrivato il momento di recarsi in ospedale.

Oltre alle contrazioni, è anche possibile perdere il tappo mucoso e che si rompano le acque. Le acque possono rompersi in ogni momento, anche nel caso in cui le contrazioni non abbiano preso il via. Nonostante questo dopo la rottura delle acque è necessario recarsi immediatamente in ospedale. Il travaglio potrebbe essere davvero molto vicino infatti. Se invece non entrerete in travaglio spontaneamente, sarà necessario indurre il parto per evitare che il piccolo possa soffrire di mancanza di liquido.

Ultima settimana di gravidanza, cosa fare

Non c’è poi molto che le donne in dolce attesa alla quarantesima  settimana di gravidanza possano e debbano fare. Non hanno infatti esami da dover effettuare in questa settimana e l’unica cosa che devono davvero cercare di fare è stare tranquille, serene, rilassate. Solo alla fine della quarantesima  settimana, o all’inizio della 41° settimana, è necessario effettuare il primo tracciato, che ha il compito di capire se il bambino sta bene, se c’è qualche problema in corso, se le contrazioni sono presenti e sono regolari.

Il tracciato deve essere poi ripetuto più volte nel corso dei giorni successivi, di solito una volta ogni due giorni, fino al momento dell’arrivo del travaglio. Anche in travaglio si effettuano svariati tracciati, in modo da poter monitorare la situazione e intervenire in caso di complicazioni.

Cosa succede al momento del parto

Al momento del parto, il bambino viene pulito e messo subito in braccio alla mamma. Di solito, ma dipende anche dalla struttura ospedaliera in cui avete partorito, il bambino sta a contatto con la mamma almeno per un’ora, pelle contro pelle, cuore contro cuore. Il bambino può anche provare già ad attaccarsi al seno materno ovviamente. Si tratta di un modo per tranquillizzare il piccolo che può sentire subito la vicinanza della sua mamma, di un modo per rendere meno traumatico il passaggio dal grembo materno alla vita al di fuori del pancione.

Il bambino poi viene sottoposto a tutta una serie di controlli, in modo da valutare le sue funzioni vitali e in modo da poter capire se il bimbo si trova in uno stato di benessere e di salute o se c’è qualche piccolo problema che merita una visita più approfondita. Di solito si controlla il colore della pelle, il respiro, il battito del cuore, i muscoli e i riflessi. Il bimbo però viene sottoposto anche ad un esame del sangue, con prelievo dal tallone. Inoltre si valuta l’eventuale presenza di ittero, in modo da poter intervenire tempestivamente in caso di problemi con appositi trattamenti.

Le donne tornano in camera mentre il bimbo viene sottoposto a questi test e hanno la possibilità di sistemarsi al meglio. Potete cambiarvi, farvi una doccia magari facendovi aiutare se non vi sentite ancora molto stabili, cercare di rinfrescarvi un po’. Poi arriverà il vostro bambino direttamente in camera con voi. Sì, perché ormai in quasi tutti gli ospedali italiani i bambini dormono insieme alla mamma, in una culla posizionata accanto al suo letto. In questo modo mamme e bambini si abituano l’una alla presenza dell’altro e possono iniziare a capire come funziona al meglio l’allattamento. In camera con la mamma c’è il papà, che può restare con la sua famiglia per tutta la giornata, di solito sino alle 21.00 o 22.00. Il papà non può restare di notte, a meno che la mamma non abbia deciso di prendere una stanza singola privata a pagamento.