“Tu gli dai il ciuccio?”. Una delle tante domande che una neomamma si sente porre e che può procurare fastidio. Può, però, suonare quasi come una accusa, se di fronte abbiamo qualcuno che mai permetterà ad un ciuccio di toccare la bocca di suo figlio; oppure incalzante, se a parlare è chi lo ha sempre sottomano per calmare il bebè.

Come sempre la virtù sta nel mezzo, oltre al fatto che tu mamma sei l’unica che può veramente prendere una decisione per tuo figlio. Può però capitare di aver bisogno di qualche consiglio e allora meglio seguire quello degli esperti. Ci sono diverse scuole di pensiero, ovviamente, ma una linea comune la si può individuare: si sconsiglia l’uso del ciuccio nelle prime 3 – 4 settimane, in modo da impostare un buon allattamento senza intromissioni, poi è possibile ricorrervi per rispondere alla voglia del bimbo di succhiare anche quando non ha fame né sete. La mamma a quel punto avrà imparato a riconoscere i segnali.

Quindi la domanda ora cambia: quali sono i migliori ciucci per neonato e come sceglierli? Ecco, quindi, qualche consiglio in merito a forma e materiale per poter fare l’acquisto più adatto.

La forma dei ciucci per neonato

Per i primissimi mesi, la forma da scegliere per il ciuccio è quella a ciliegia, ovvero quella con la punta arrotondata come una piccola sfera. Questo perché richiama la sagoma del capezzolo e quindi il bambino non fa confusione fra le due situazioni.

Più avanti invece, verso i 6 -7 mesi, quando si possono affiancare i primi alimenti all’allattamento materno, si può passare al ciuccio a goccia, quello allungato come il Frigg, oppure quello anatomico che ha la punta girata leggermente verso l’alto. Questi ciucci si adeguano meglio ad una bocca un po’ più grande.

I materiali: quali scegliere

I primi ciucci per neonati sono realizzati in silicone: questo perché è un materiale adatto alla sterilizzazione, quindi facile da igienizzare, come il ciuccio Suavinēx; elemento fondamentale quando si parla di un neonato.

È però un materiale relativamente fragile, che non resisterebbe a lungo a dei dentini in movimento. Ecco quindi che quando il bimbo comincia a mordicchiare è meglio passare a un ciuccio in caucciù. Attenzione però: il caucciù assorbe odori e sapori, quindi va lavato molto spesso e cambiato al primo segno di deterioramento, ecco perché è consigliabile scegliere un set da 2 come propone Bibs.

A quale età è giusto togliere il ciuccio?

Alcuni genitori sono dubbiosi sull’uso del ciuccio perché temono che diventi un vizio, ovvero che sia difficile togliere l’abitudine al bambino. In realtà i piccoli sono più facilmente adattabili degli adulti, quindi con un po’ di pazienza e agendo con chiarezza non è mai un dramma far capire al bimbo che è diventato abbastanza grande da lasciare un oggetto che è adatto ai piccolini.
Quando farlo? L’ideale è fra i 12 e i 18 mesi, quando l’istinto alla suzione diminuisce e il bambino si distrae con altro. Se però sembra presto, si possono superare i 2 anni senza ricadute negative sulla dentatura. Il Ministero della Salute però predispone di non arrivare a 3 anni di età utilizzando ancora il ciuccio.