I sintomi di una possibile gravidanza in corso sono innumerevoli, sintomi che non si presentano necessariamente ad ogni gravidanza e che possono avere caratteristiche diverse da donna a donna. Tra i sintomi di una possibile gravidanza in corso che sono in assoluto più diffusi, dobbiamo ricordare lo spotting da impianto. Pensate infatti che a vivere questa condizione sono circa il 30% delle donne in dolce attesa. Andiamo insieme alla scoperta allora di tutto ciò che c’è da sapere sullo spotting da impianto.

Spotting da impianto, in cosa consiste

Lo spotting da impianto consiste in piccole perdite ematiche. Le perdite hanno una durata limitata nel tempo, di solito al massimo infatti 48 ore. Possono essere accompagnate anche da un leggero dolore alla zona delle ovaie. Si presentano dal sesto al dodicesimo giorno dopo che è avvenuto il concepimento, un po’ prima quindi rispetto alla data presunta delle mestruazioni.

Siamo abituati a guardare alle perdite ematiche come ad eventi negativi, che fanno subito presagire l’idea di un possibile aborto spontaneo in corso. Lo spotting da impianto invece non è affatto negativo, anzi, è il chiaro segno infatti che il concepimento è avvenuto nel modo corretto e che l’embrione è ormai ben impiantato nell’utero. Ma perché hanno luogo? Semplicemente perché l’ovulo fecondato inizia ad aderire all’endometrio e così facendo comporta la rottura di alcuni vasi sanguigni, tutto qui. In alcune donne lo spotting da impianto può essere causato anche da piccoli traumi al collo dell’utero: se una donna è rimasta incinta i primi ormoni della gravidanza possono infatti aver modificato i tessuti del collo dell’utero che può facilmente andare incontro a questi traumi nel caso di successivi rapporti sessuali.

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Spotting da impianto, differenze con il ciclo mestruale

Proprio perché le perdite hanno luogo in anticipo, la maggior parte delle donne capisce che non si tratta affatto di mestruazioni. Non solo, è facile comprendere che non si tratta di mestruazioni anche per la loro abbondanza. Le perdite ematiche da impianto sono di lieve entità e possono essere tenute sotto controllo anche semplicemente utilizzando un salvaslip, mentre le mestruazioni vere e proprie, come ben sapete, sono di solito abbastanza abbondanti ed è assolutamente necessario utilizzare un vero e proprio assorbente. Ciclo mestruale e spotting da impianto si differenziano anche per quanto riguarda il colore. Il ciclo infatti è rosso vivo, mentre lo spotting da impianto ha una tonalità meno intensa, rosata o addirittura biancastra con striature rosse. Lo spotting da impianto può essere di colore marrone? Di solito no, il colore marroncino è tipico dello spotting premestruale infatti.

Nonostante le differenze siano piuttosto evidenti, può capitare che alcune donne scambino lo spotting da impianto per le mestruazioni, soprattutto nel caso di ciclo piuttosto irregolare e non poi così abbondante. In questo caso ovviamente ci si renderà conto di essere rimaste incinta molto in ritardo rispetto al normale.

Quando effettuare il test di gravidanza?

Quando lo spotting da impianto si presenta, è troppo presto per effettuare un test di gravidanza. Non si è ancora incorsi infatti in un ritardo vero e proprio del ciclo mestruale. Meglio attendere quindi ancora qualche giorno, una settimana o anche dieci giorni, per avere la certezza assoluta che il test di gravidanza darà il risultato sperato. Tra i molti test disponibili in commercio, il test di gravidanza precoce è senza dubbio la scelta ideale. Vi ricordiamo che se un test di gravidanza è positivo, si è incinta di sicuro. Se un test è negativo invece non è detto. I falsi negativi sono sempre possibili, soprattutto se si effettua il test troppo presto e la concentrazione degli ormoni della gravidanza non è quindi adeguata a dare una corretta valutazione.

Questo vale però per i test di gravidanza da acquistare in farmacia o nei supermercati, che controllano il valore degli ormoni nelle urine. Diverso è invece il discorso per i test di gravidanza da effettuare direttamente presso la usl oppure presso un centro prelievi, che controllano il livello degli ormoni nel sangue. Questa seconda tipologia di test può essere effettuata anche non appena lo spotting da impianto si presenta e consente di avere un quadro ben chiaro della situazione.

Se le perdite continuano e i test sono negativi, è possibile che abbiate confuso le mestruazioni per lo spotting oppure che vi sia un qualche altro tipo di problema in corso, magari un’infezione vaginale oppure un’alterazione del ciclo mestruale. Il consiglio in questo caso è ovviamente di recarsi immediatamente presso il proprio ginecologo per una visita.

Spotting da impianto e gravidanza extrauterina

E se invece si trattasse di una gravidanza extrauterina? Effettivamente le perdite ematiche sono uno dei possibili sintomi di una gravidanza di questo tipologia, che come ben sapete sfocia sempre in un aborto in quanto l’embrione non è impianto nell’utero e quindi non può crescere adeguatamente. Le perdite sono però di tipo del tutto diverso nel caso di una gravidanza extrauterina: sono lievi infatti solo all’inizio e vanno via via ad aumentare, in modo anche molto significativo; inoltre sono sempre accompagnate da dolori sia addomilanti che lombari, piuttosto intensi.